domenica 10 aprile 2011

Le Due Lune di Luca Tarenzi


Pagine: 350
Titolo originale: Le Due Lune
Lingua originale: Italiano
Editore: Alacran Edizioni
Anno di pubblicazione 2009
Codice EAN: 9788863610093
Voto:  4/5
Milano, notte di luna piena.
Un morso misterioso alla caviglia, e la vita di Veronica non è più la stessa. Da quel momento i suoi sensi sono potenziati, il suo corpo pervaso da un’energia senza limiti e strani sogni di un passato lontano la perseguitano.
Cosa le sta succedendo?
Giorno dopo giorno, il suo mondo di liceale diciassettenne, fatto di Parini, fumetti, piscina, amiche e problemi di cuore, diventa un universo nuovo e pericoloso, dove uomini neri avanzano sospesi dal suolo, un vecchio dagli occhi di serpente la teme, un ragazzo bello ed enigmatico entra nella sua vita e custodi di antichi riti pagani vogliono ucciderla.
E una notte, complice un libro d’altri tempi e un Conte dallo sguardo smeraldo, Veronica scopre la sua nuova natura: in lei c’è lo spirito dell’Antico, il Lupo. La fantasia di Luca Tarenzi ci regala un personaggio vivo, che sullo sfondo di una Milano cupa e segreta lotta, si emoziona, si vendica e ama: è lei, è Veronica il Lupo e ci entrerà nel sangue. 
Veronica è una ragazza di diciassette anni che sta vivendo un momento complicato della sua vita. Si è da poco trasferita con i genitori da Ravenna a Milano e ha iniziato una nuova vita con i problemi connessi alla sua età, nuova scuola e ricerca di nuove amicizie. In realtà non si sta ambientando molto bene, si sente un’estranea nella nuova città.  Una mattina, reduce da una festa, si risveglia nel suo letto ma con tutte le percezioni del mondo esterno alterate. E’ ferita ad una caviglia, è stata morsa, forse da un cane. Non ricorda più nulla della notte precedente, nemmeno come è tornata a casa. Tutta la sua vita cambierà, e Veronica si troverà ad affrontare problemi ben più difficili del cambio di città.
Il primo urban fantasy italiano che leggo e il giudizio è positivo. Un libro coinvolgente, con personaggi ben creati e, anche se ambientati e creati nell’universo fantasy, resi talmente bene da sembrare reali. Ho trovato finalmente un’adolescente che si comporta come tale, talvolta abusando dei suoi acquisiti poteri e il personaggio del Conte Gorani è stato una misteriosa scoperta, pagina dopo pagina.  L’unica pecca, un finale un po’ affrettato dopo la storia coinvolgente. Visto che si chiude con l’idea di un seguito, spero negli sviluppi futuri.
Molte volte, pur vivendo in una città, s’ignora la sua storia. Mi sono trasferita anch’io a Milano, come Veronica, e ho trovato particolarmente interessanti le citazioni ai luoghi milanesi e soprattutto alla storia e al folklore della città. Ne ho preso nota, per verificare poi ‘sul campo’ e passeggiare ripercorrendo i fatti descritti. L’Ossario, i palazzi… chi vive qui e legge questo libro, non resisterà alla tentazione di andarli a cercare e scoprire cosa è reale e cosa è inventato. Forse è stata l’ambientazione milanese, così vicina alla mia realtà (per una volta!) a coinvolgermi così tanto nella storia, ma anche l’originale caratterizzazione fantasy, con approfondimenti sui lupi mannari nella storia e i loro riti (molto diversi da quelli che sono abituata a leggere) è stato un punto di attrazione nella lettura.
La scrittura e la narrazione di Luca Tarenzi mi hanno catturato ed entusiasmato, andrò sicuramente alla ricerca di altri suoi libri.
Nota: Nel Sito Alacran qui potete leggere un Estratto del Libro.
“Le fiabe raccontano molte verità, a loro modo. E di molte verità si preferisce pensare che siano soltanto fiabe. ”
“I ricordi. (…) Ciò che la coscienza lascia dietro di sé quando si spegne definitivamente. L’impronta della mente sul tessuto della realtà.”
“Ti sei mai domandata, Veronica, per quale motivo il simbolo di questa città è un serpente che divora un essere umano?
Dice la leggenda che le paludi che si stendevano oltre le mura della città, nell’Alto Medioevo, fossero infestate da un drago. La sua semplice presenza avvelenava l’ambiente, come lo sguardo di un basilisco:le acque, la terra, l’aria stessa. La sua tana era nascosta in prossimità delle muram e la gente non poteva più tollerare la sua vicinanza: presto sarebbero tutti morti avvelenati, o fuggiti. Fu dunque Umberto Visconti, il fondatore della sua casata, a improvvisarsi uccisore di draghi e a muovere contro il mostro, armato come da tradizione soltanto della sua spada e della sua fede. (…) E mise la sua immagine nel proprio stemma, altra vecchia abitudine degli eroi.”
“C’è un legame profondo tra il fiore e la belva. Entrambi vivono in ogni essere umano. Sentimento e istinto. Spirito e fisicità. All’apparire del fiore segue sempre l’apparire della belva. Persefone raccoglieva fiori di campo con le sue compagne quando Ade emerse dalla terra per rapirla. E il padre di Bella dovette pagare alla Bestia un duro scotto per aver colto una rosa nel suo giardino.”

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