sabato 12 marzo 2011

Notte Buia, Niente Stelle di Stephen King

Pagine: 420
Titolo originale: Full Dark, No Stars
Lingua originale: Inglese
Editore: Sperling & Kupfer
Anno di pubblicazione 2011
Codice EAN: 9788820049621
Voto:  4/5


“Un agricoltore uccide la moglie e la getta in un pozzo. La sua colpa? Voler vendere un lotto di terra ricevuto in eredità. "La terra è affare dell'uomo, non della donna".
Siamo in Nebraska nel 1922. Tess scrive gialli "rassicuranti", popolati da vecchiette che giocano ai detective. Una sera, viene aggredita e stuprata da un misterioso "gigante". Creduta morta e lasciata in un canale di scolo, sopravvive e medita vendetta.
Streeter, bancario malato di cancro, incontra il Diavolo nelle fattezze di un venditore ambulante. L'affare che conclude decide la sorte del suo migliore amico, colpevole di avergli rubato la ragazza tanti anni prima. Due anni dopo le nozze d'argento,
Darcy scopre che suo marito custodisce in garage un segreto. Un fiume di pazzia scorre sotto il prato fiorito del loro matrimonio. Che fare? Tirare avanti come prima o cercare una via d'uscita? I quattro nerissimi romanzi brevi raccolti in questo libro parlano di donne uccise, seviziate o comunque "rimesse al loro posto". E' in corso, nel nostro Occidente, una guerra contro "l'altra metà del cielo". La combattono maschi frustrati, impauriti, resi folli dalla perdita del loro potere. Come in Dolores Claiborne, Stephen King esplora la psiche di donne forti che non accettano i soprusi e, quasi sempre, trovano la propria rivalsa. Che non coincide per forza con un lieto fine". 
Premetto che non sono una lettrice di racconti o romanzi brevi. Il motivo è semplice, non riesco in poche pagine ad entrare nella storia oppure… faccio appena in tempo ad immergermi in essa, che subito arriva la delusione, perché è tutto troppo breve.   Eppure Mr.King è riuscito a farmi divorare il suo libro di quattro romanzi brevi. E’ incredibile, non è certo il Re per nulla. Divorare, però,  non è la parola esatta da usare. Poteva essere una lettura di due giorni, ma ho dovuto centellinare le pagine per non essere inghiottita dall’oscurità. In poche pagine King è abile a gettarti in fondo all’abisso più scuro dell’animo umano, preda di paura e angoscia.
Per quanto mi riguarda, l’abilità di King consiste nel far entrare i nostri peggiori incubi nella vita quotidiana. Qualcosa che leggiamo nei libri, o vediamo nei film. Sappiamo che sarebbero avvenimenti possibili, ma proprio perché creazioni letterarie o cinematografiche, le sentiamo lontane da noi. Poi un giorno succede, l’incubo entra nella nostra vita e la stravolge completamente.  E gli attori di King siamo proprio noi, persone normali e non eroi cinematografici. Come ci comporteremmo di fronte ad un omicidio? Se venissimo rapite e violentate? Se ci venisse offerta la possibilità di scegliere tra vita e morte, ma con un prezzo da pagare? Se scoprissimo dopo quasi trent’anni di matrimonio che nostro marito è un serial killer?
Da “1922”:
“In cuor mio, volevo dargli un occasione di sfogarsi, di tirare fuori tutto il dolore e le recriminazioni. Non sarebbe stato piacevole, ma alla lunga ci avrebbe fatto bene. Nessuna piaga dev’essere lasciata suppurare, che sia sulla fronte o… sotto di essa. Se glielo si permette, l’infezione di estenderà.”
Da “Maxicamionista”:
“Eppure in tv, nei programmi di storie vere, aveva visto anche cose più strane. (…) Una donna che mandava vittime al figlio psicopatico era una cosa scioccante e improbabile… ma non impossibile. Non c’è limite all’oscura, merdosa insensatezza che alberga nel cuore umano.”
Da “La Giusta Estensione”:
“Streeter aveva lavorato in banca per la maggior parte della vita, sapeva riconoscere una trattativa quando la vedeva… e anche quando la fiutava: aveva il vago, spiacevole odore di carburante bruciato. ‘Deve sporcarsi le mani e spostare quel peso. Deve accollarlo a qualcun altro, se vuole che io lo tolga a lei’.”
Da “Un bel matrimonio”:
“Per tutti quegli anni aveva vissuto con un pazzo, ma come avrebbe potuto capirlo? La sua pazzia era un mare sotterraneo. Sopra di esso c’era uno strato di roccia, e sopra questo uno di terra su cui crescevano i fiori. Potevi passeggiare tra i fiori senza mai accorgerti delle acque della pazzia sotto di te, eppure c’erano. C’erano sempre state.”

2 commenti:

Andrea Ferrigno ha detto...

Argh!
Mi sono fermato alle prime righe a fatica: devo leggere questo libro, ma prima devo finirne altri due!
Tornerò.

A Book Bite ha detto...

Ha! Andrea.. resistere a King, come puoi?! Ti aspetto dopo la lettura, comunque.

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