mercoledì 23 marzo 2011

Hunger Games di Suzanne Collins

Pagine: 376
Titolo originale: The Hunger Games
Lingua originale: Inglese
Editore: Mondadori
Anno di pubblicazione 2009
Codice EAN: 9788804594109
Voto:  4/5


“Quando Katniss urla "Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo!" sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. È il giorno dell'estrazione dei partecipanti agli Hunger Games, un reality show organizzato ogni anno da Capitol City con una sola regola: uccidi o muori. Ognuno dei Distretti deve sorteggiare un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni che verrà gettato nell'Arena a combattere fino alla morte. Ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli sponsor, l'audience. Katniss appartiene al Distretto 12, quello dei minatori, quello che gli Hunger Games li ha vinti solo due volte in 73 edizioni, e sa di aver poche possibilità di farcela. Ma si è offerta al posto di sua sorella minore e farà di tutto per tornare da lei. Da quando è nata ha lottato per vivere e lo farà anche questa volta.
Nella sua squadra c'è anche Peeta, un ragazzo gentile che però non ha la stoffa per farcela. Lui è determinato a mantenere integri i propri sentimenti e dichiara davanti alle telecamere di essere innamorato di Katniss. Ma negli Hunger Games non esistono gli amici, non esistono gli affetti, non c'è spazio per l'amore. Bisogna saper scegliere e, soprattutto, per vincere bisogna saper perdere, rinunciare a tutto ciò che ti rende Uomo.”
 
In un futuro cinico e quasi apocalittico, lo scenario di sfondo è Panem, ciò che resta degli Stati Uniti dopo un passato di guerre, oppressione e distruzione. Il territorio è suddiviso in dodici Distretti, ognuno dei quali si occupa di una specifica attività economica (pesca, agricoltura…).  A capo di Panem  regna un’autorità invisibile, identificata con la simbolica Capitol City, una metropoli ricca che trae profitto e sfrutta ogni distretto a se sottoposto.  Inizialmente i Distretti erano tredici, ma si narra che il tredicesimo Distretto si sia ribellato al potere di Capitol City e che questa l’abbia annientato, distruggendolo. Il tentativo di opporsi al potere, viene pagato dai restanti Distretti con la schiavitù e, annualmente, con gli Hunger Games, un reality show a memento del potere del regnante e della fallita rivolta del tredicesimo Distretto, con lo scopo di reprimere ogni istinto rivoltoso.  Ogni anno, quindi, durante la Mietitura, ogni Distretto deve offrire due Tributi, che verranno selezionati tra i giovani minorenni con una pubblica estrazione. I prescelti verranno gettati in un Arena artificiale, costruita ogni anno con un ecosistema differente, e costretti a combattersi l’un l’altro e a lottare per  non morire. L’unica regola degli Hunger Games: uccidi o muori. Solo il vincitore potrà sopravvivere.
Una saga fantasy ma i paragoni con gli orrori del mondo reale e moderno sono immediati.Un libro di intrattenimento, credo senza nessuno scopo di propaganda politica. Istintivamente, ti porta però a  riflettere e a pensare al capitalismo e al consumismo ai quali siamo così assuefatti, da non renderci nemmeno conto di quello che succede, da renderci talvolta insensibili.
Katniss è un’eroina vera. Ha la forza di vivere secondo ciò in cui crede, di combattere per se e per le persone che ama. Inizialmente viene descritta come una bella ragazza, ma poi te lo dimentichi. Ti dimentichi qualsiasi cosa, se non di affiancarla durante le pagine, nell’Arena. Non riesci a lasciarla, perché l’adrenalina inizia a scorrerti nelle vene, quando lei si nasconde per non farsi trovare e uccidere sei quasi tentato di trattenere il fiato. I suoi problemi e quelli del suo mondo diventano i tuoi.
Spietato, avvincente, con un ritmo sostenuto senza inutili digressioni. Le pagine ti assorbono talmente che ti senti catapultato nell’Arena.  Quando finisci il libro ne esci sconvolto. Almeno questo è capitato a me. Istintivamente, mi chiedo quanta forza avrei per combattere per la mia vita e per difendere chi amo. Penso alle libertà che, a volte, ora sembrano così normali da ritenerle scontate. Ma se me le togliessero? Cosa farei?
Nota: Ho letto che questo libro viene spesso messo a confronto con Battle Royale di Koushun Takami, tra giudizi positivi e negativi. Non l’ho letto, ma ne prendo nota sicuramente  lo leggerò, perché m’incuriosice.

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