Pagine: 474 Titolo originale: Clockwork Angel Lingua originale: Inglese Editore: Mondadori Anno di pubblicazione: Luglio 2011 Codice EAN: 9788804610090 Voto: 4/5 |
Tessa, orfana sedicenne, lascia New York per raggiungere il fratello ventenne a Londra. Come unico ricordo della sua infanzia, porta con sé una catenina con un piccolo angelo dotato di un meccanismo a molla appartenuto alla madre. Quando il fratello scompare, la ragazza si trova immersa nelle nebbie sovrannaturali della Londra vittoriana e scopre un mondo popolato da vampiri, lupi mannari e stregoni: una realtà in cui mantenere il proprio equilibrio è difficilissimo. Per riuscirci, dovrà imparare a fidarsi degli Shadowhunters.
Cassandra Clare non mi ha deluso e ne sono felice. Sono troppo innamorata della serie Shadowhunters per essere davvero obiettiva? Non saprei… forse. Non sono quattro stelline piene, ma nemmeno tre… diciamo che ho arrotondato per eccesso a beneficio del secondo volume della serie.
Il punto di forza della Clare, come per la precedente trilogia, resta la caratterizzazione dei personaggi, mentre probabilmente l’adattamento di dialoghi e atmosfera al XXIX secolo risulta un po’ confuso e talvolta forzato. Si può perdonare perché in fondo è un fantasy? Non ne sono sicura, una certa coerenza fa scorrere la storia in maniera più fluida.
Alla morte della zia, la giovane Tessa riceve un biglietto dal fratello Nate, per trasferirsi a vivere con lui. Da Londra a New York. Affronta il lungo viaggio, completamente sola e arriva a Londra, spaventata e spaesata da quest’atmosfera grigia e così differente dalla conosciuta New York. Ad attenderla al porto, invece del fratello, troverà due signore che la convincono a salire in carrozza ed andare con loro, mostrandole il biglietto in cui il fratello la affida alle loro cure.
Da quel momento Tessa verrà imprigionata nella casa delle due donne, le Sorelle Oscure, costretta ad addestrarsi per utilizzare un potere che non sapeva nemmeno di possedere fino a quel giorno. Tessa è infatti in grado di mutare forma, toccando un oggetto appartenuto alla persona di cui deve assumere le sembianze. Le Sorelle Oscure la stanno addestrando per il Magister e la tengono ostaggio sotto il pesante ricatto di avere prigioniero il fratello e se la giovane non rispetterà le loro regole, le sorelle lo uccideranno senza la minima pietà. Proprio nel giorno in cui Tessa deve incontrare il Magister, nella casa farà irruzione un giovane con la sua squadra di “guerrieri” e riuscirà a liberarla dalla prigionia.
Tessa verrà a conoscenza di un nuovo mondo. Il giovane che l’ha liberata si chiama Will e vive in un Istituto, il quartier generale dei Nephilim, con altre persone dotate di speciali poteri come lui. Sono gli Shadowhunters. Vivono in una casa sicura, come una famiglia anche se in realtà non lo sono. Sono legati dai loro poteri e dalle loro esperienze e la giovane molto lentamente imparerà a fidarsi di loro ed accetterà di aiutarli nei loro piani di difesa della razza umana dalle creature demoniache. In questo strano Istituto Tessa si sentirà incredibilmente molto legata a persone con cui non avrebbe mai creduto di avere qualcosa in comune. Jem con lei è molto dolce e sempre pronto ad aiutarla, la ragazza ha trovato in lui un buon amico. E poi c’è Will… aggressivo e irrispettoso, ma che naturalmente la attrae oltre ogni ragionevole motivo. Le avventure di Tessa si orinteranno quindi alla ricerca del fratello con l’aiuto dei Nephilim ma anche, inaspettatamente, alla ricerca di se stessa e delle origini e dei segreti che celava la sua famiglia. Tessa è un mostro? Chi è in realtà e come può avere quei poteri se i suoi genitori erano solo normali esseri umani? E il suo medaglione, un angelo meccanico, unico ricordo della sua famiglia scomparsa, ha qualche significato particolare?
I personaggi della prima saga, a mio parere, non sono stati eguagliati in questo nuovo filone della storia. Tessa è una figura complessa, anche se a tratti inverosimile, sembra non si sorprenda di nulla e che nulla la sconvolga nonostante tutti gli eventi a cui è andata incontro. Invece, davvero interessante per il modo in cui è stata tratteggiata e per le aspettative che ripongo per i prossimi libri, è il personaggio di Jem. Sono stata felice anche di ritrovare Magnus Bane e il colpo di scena finale che coinvolge lui e Will è stato davvero magistrale per incuriosire il lettore verso il seguito della storia.
La nota dolente? Non riguarda il libro, ma la traduzione (almeno credo!). Avevo letto la serie Shadowhunters in ebook e ricordo di aver pensato che i refusi di stampa fossero solo errori del formato elettronico (forse i primi che ho letto!), ma questo libro era cartaceo e gli errori di traduzione (e non solo!) sono molto fastidiosi durante la lettura. Penalità per il libro italiano, non posso parlare per l’originale perché non l’ho letto in inglese, ma sarei curiosa di sapere com’è in realtà. Forse affronterò la rilettura in inglese, tanto per capire se la mia osservazione ha qualche fondamento.
Estratti dal libro.
“Charlotte annuì. – Io sono una Nephilim… una Cacciatrice. Siamo una… razza, diciamo, di persone con particolari capacità. Siamo più forti e veloci della maggior parte degli umani. Sappiamo nasconderci grazie a incantesimi. E siamo particolarmente abili nell’uccidere i demoni. (…) Come è compito della polizia umana proteggere i cittadini di questa città gli uni dagli altri, così è nostro compito proteggerli dal demoni e da altri pericoli soprannaturali.”
“Quando era entrato nella sua stanza, nella Casa Oscura, lei aveva pensato che fosse il più bel ragazzo che avesse mai visto, ma in quel momento, guardandolo… non aveva mai guardato un ragazzo così, in quel modo che le faceva affluire sangue bollente al viso e le serrava il petto. Più di ogni altra cosa desiderava toccarlo, toccargli i capelli bagnati, vedere se le sue braccia percorse da muscoli fossero dure come sembrava, o se i suoi palmi callosi fossero ruvidi. Mettere la guancia contro di lui e sentire le sue ciglia sfiorarle la pelle. Ciglia così lunghe…”
“Per tanti anni si era chiesta come sarebbe stato il primo bacio… se il ragazzo sarebbe stato bello, se l’avrebbe amata, se sarebbe stato delicato. Non aveva mai immaginato che si sarebbe trattato di un bacio così breve, disperato e impetuoso. Né che avrebbe avuto il sapore dell’acqua santa. Dell’acqua santa e del sangue.”
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