martedì 19 luglio 2011

Quando il Diavolo ti Accarezza di Luca Tarenzi

Pagine: 368
Titolo originale: Quando il Diavolo ti Accarezza
Lingua originale: Italiano
Editore: Salani
Anno di pubblicazione: 24 Febbraio 2011
Codice EAN: 9788862563857
Voto:  5/5


In una Milano buia e sferzata dalla pioggia, Lena sta inseguendo la sua amica Sofia, misteriosamente caduta in uno stato di trance. Davanti alla mole imponente della stazione Centrale, tra i marmi fievolmente illuminati dalla luce dei lampioni, la giovane assiste a un incredibile duello: un’immensa creatura di fuoco sta per annientare un ragazzo nudo e coperto di sangue.
D’istinto Lena interviene e permette al giovane di approfittare di un momento di distrazione dell’avversario per rovesciare le sorti della battaglia e decapitarlo con la sua stessa spada. Solo che l’assalitore era un angelo e il giovane, Arioch, un demone appena evocato per uccidere Sofia. Lena è determinata, coraggiosa, testarda e per salvare la sua migliore amica è disposta a tutto, anche a mettersi contro un demone. Arioch è antico come il mondo, violento, sanguinario e ha una missione cui è vincolato. E, purtroppo per Lena, ha anche due occhi penetranti e stregati...
In breve, la storia. Siamo in una milano gotica e inquietante, la stessa dei nostri giorni, vista con occhi diversi. Un demone, Arioch, viene evocato per compiere un omicidio. Questi sono il destino e la natura di Arioch ogni volta che scende sulla terra, è ‘il vendicatore per eccellenza’. Ma l’evocazione non viene portato a termine, Arioch non riesce a bere il sangue a lui offerto nell’evocazione e, non ancora in possesso di tutte le sue forze, viene attaccato da un angelo. Lena, assistendo allo scontro tra un angelo e un demone e prende le difese di quest’ultimo, che sembra stia avendo la peggio in quel momento. Non sa nulla di lui, non sa che è un demone, non sa che lui è Arioch. Lena si prende cura di lui, come potrebbe fare con un animaletto ferito raccolto lungo la strada, e come si fa con un gattino gli prepara del latte caldo per confortarlo, non sapendo cos’altro fare… 
Da questo episodio iniziale, si sviluppano le atmosfere di urban fantasy ambientato a Milano che mi ha stupito, appassionato e incuriosito. Se state pensando che ne avete abbastanza di angeli, demoni e creature soprannaturali, che questa è una tematica letteraria trita e ritrita, prendete in mano questo libro e ricredetevi. Non stiamo parlando di una ‘storiella d’amore con sbalzi ormonali’ ma di un vero urban fantasy con i giusti attibuti! Qualsiasi aggiunta sarebbe superflua, è un libro che, secondo me, non dovreste perdervi (si era capito?!?).

Leggendo questo libro ho scoperto la ‘Sindrome del Dottor Who’. Così è come la spiega Lena: “Una delle storie che piacciono a me. C’è un alieno che viaggia sulla Terra e su altri pianeti con una macchina del tempo, e ogni volta prende con sé un terrestre qualunque come compagno di viaggio. E quando il viaggio finisce, e queste persone vengono riportate al tempo a cui appartengono e alla loro vita di tutti i giorni… è un disastro, capisci, perché nessuno si riadatta più. Hanno visto tali meraviglie in gir per l’universo, hanno combattuto contro mostri e malvagi imperatori galattici: come possono tornare a una casetta di periferia e a un lavoro al bar e fare finta che non sia successo nulla?”…. Ecco, mi sono sentita così, dopo aver letto l’ultima pagina e aver tristemento chiuso questo libro meraviglioso.
Cosa si può dire di un libro in cui non c’è un'unica cosa che non ti sia piaciuta? Che è stupendo e null’altro, giusto? Lo stile è scorrevole e ti coinvolge nella storia senza un’unica parola di troppo, senza fronzoli… la pura storia nella quale ci si immerge già con le prime pagine. I personaggi sono eccezionali, talmente ben tratteggiati che ti sembrano reali. E l’ambientazione italiana, percorrendo strade nelle quali posso camminare ogni giorno senza dover attraversare un’oceano (per una volta, finalmente!) rende il tutto ancora più accessibile. E’ come vivere una favola urban fantasy nella mia vita di tutti i giorni.
Ultima nota, ma certo non meno importante, Luca Tarenzi scrive in modo meraviglioso, riesce a raccontare, incatenando il lettore alla sua storia, pagina dopo pagina. E alla fine del libro, lo vorresti ricominciare perché si è creata una sorta di dipendenza… ma non essendo una ri-lettrice (ci sono troppi libri al mondo per rileggere qualcosa che conosco già) vado alla ricerca di informazioni sugli argomenti che ha trattato: angeli, demoni, djinn, libro di Enoch, religioni….. in modo da restare ancora nell’atmosfera dei suoi libri. Come avevo già scritto nella recensione che pubblicata qualche tempo fa, “Le Due Lune”, non ho intenzione di perdermi le future pubblicazioni di questo scrittore e andrò sicuramente a recuperare quello che ha scritto in passato.
Estratti dal libro. 
“Il fatto è…” Lena sedette sul bordo del comodino, senza accorgersene. “Non so, è che ci cresci con certe cose. Le vedi al cinema, nei telefilm, le leggi nei romanzi, e tante volte ti sembra davvero che possano esistere sul serio, che se le dovessi incontrare nella tua vita…ecco, saresti preparata. Voglio dire, non è che esci e ti aspetti di incrociare Gandalf al supermercato o un vampiro in una discoteca da fighetti, ma poi vedi un angelo che vola fuori dalla metropolitana e l’unica reazione che hai è ‘Cazzo, lo sapevo che c’erano davvero!’… Tutta la storia del ‘non credere ai propri occhi’ è una gran cazzata: se lo vedi con i tuoi occhi ci credi, punto e basta. Il problema semmai è non farsela sotto dalla paura, altro che ‘sforzarsi di accettarlo’, non so se capisci…”
“In quel lungo intervallo grigio che precede l’alba, quando un silenzio immenso paralizza il mondo e gli angeli della morte scivolano invisibili a portar via le anime di chi è appeso alla vita solo per un filo, il Filosofo camminava senza fretta lungo l’alzaia del Naviglio Grande.”
“Ma Arioch non riusciva a staccare gli occhi da lei. Perché era, semplicemente, la cosa più bella che avesse mai visto. Bella come un incendio, bella come il fulmine quando colpisce un albero altissimo e o fende fino alle radici come farebbe il dito di un dio. Bella come una guerriera emersa da un campo di battaglia con addosso la cenere e il sangue che ha attraversato e gli occhi che scintillano per la consapevolezza di essere sopravvissuta.
“Si lasci dire una cosa da qualcuno che di recente ha passato i quattrocento: le disgrazie accadono, così come accadono le meraviglie e i miracoli. Sopravvivere alle prime e trarre il meglio possibile dagli altri è tutto quel che possiamo chiedere a noi stessi. (…) Siete sopravvissuti alla disgrazia: ora create il miracolo.”
“Hadrianel esplose. Lena non avrebbe saputo descrivere in altro modo quel che fece il corpo dell’angelo, che sotto i suoi occhi sbarrati si dilatò all’improvviso sprizzando raggi di luce. Crebbe fino a raggiungere un’altezza almeno il doppio di quella umana e spalancò  un paio d’ali vaste quanto un orizzonte, con piume rosse lunghe un metro l’una che splendevano come se fossero intessute di fuoco. I capelli si sollevarono nell’aria, avvolgendo la testa in un’aureola vibrante di luce sanguigna, e la pelle nuda divenne del candore perfetto delle vette illuminate dal sole.”

1 commenti:

Kaleela ha detto...

Grazie a te, questo libro lo punto già da un po' ed a leggerne così mi viene ancora più la curiosità di scoprirne ogni "segreto"

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